domenica 10 ottobre 2010

Comunità di Valle della Vallagarina; Elezioni del 24 ottobre 2010











L’ attuazione della riforma istituzionale
1. è una legge “di sistema” - riguarda tutte le Istituzioni del territorio
2. mira a costruire una nuova Governance delle Istituzioni a livello locale
3. attiva una logica “di rete” - sistema delle intese- delega “dialogata”
4. si pone in continuità con altri importanti interventi normativi di riforma a livello nazionale
5. attiva un “processo”

Obiettivi della LEGGE
E’ la valorizzazione delle autonomie locali attraverso l’attuazione dei principi di
ü Sussidiarietà: i compiti di gestione amministrativa devono essere affidati all’ente più vicino alla cittadinanza, cioè all’ente locale
ü Adeguatezza se l’ente non è adeguato a realizzare una funzione o un servizio richiede un’organizzazione particolarmente complessa la funzione passa alla competenza dell’ente superiore
ü Differenziazione sistema diversificato al fine di tenere conto delle caratteristiche specifiche dell’ente considerato

Le Comunità’: cosa sono
Sono enti pubblici locali a struttura associativa. Sono costituite obbligatoriamente dai comuni per l’esercizio in forma associata delle competenze trasferite dalla Provincia e per l’esercizio di funzioni, compiti, attività e servizi trasferiti dagli stessi comuni o direttamente assegnate dalla legge (principio di residualità e principio della gradualità del trasferimento)
In prima applicazione sono trasferite ai Comuni con obbligo di gestione associata le funzioni amministrative nelle materie già attribuite o delegate ai comprensori:
a) assistenza scolastica ed edilizia scolastica relativa a strutture per il primo ciclo di istruzione;
b) assistenza e beneficenza pubblica, compresi i servizi socio-assistenziali;
c) edilizia abitativa pubblica e sovvenzionata
Sono trasferite inoltre le funzioni in materia urbanistica.

Gli elementi di novità’
1. Attualmente il comprensorio è un braccio operativo della Pat, con limitato potere decisionale e compiti prettamente operativi
2. La riforma prevede un trasferimento di potere: le comunità diventano titolari delle funzioni e devono adottarne le politiche, nell’ambito degli standard e livelli minimi definiti a livello generale e nei limiti delle risorse a disposizione
3. Decidere e gestire: due fasi diverse (la scelta della gestione ad esempio in convenzione con altre comunità non pregiudica il potere di decidere)
4. I piani di comunità (piano sociale, piano territoriale di comunità…)
5. la Comunità dovrà dotarsi di una struttura minima -fisica (sede), strumentale ed umana- individuata in un’ottica complessiva di riorganizzazione delle risorse disponibili a livello territoriale

I benefici per i cittadini
1. Istituzioni locali (Comuni e Comunità) in grado di esercitare la potestà amministrativa e di organizzazione dei servizi pubblici in modo più adeguato alle esigenze di sviluppo socio-economico mediante:
a) lo svolgimento delle funzioni di governo (programmazione e pianificazione)
b) la garanzia dei livelli minimi essenziali delle prestazioni pubbliche su tutto il territorio provinciale
c) La valutazione dei risultati
2. la programmazione e il coordinamento tra i diversi livellil’autonomia finanziaria di Comuni e Comunità

sabato 9 ottobre 2010

De Gasperi fedele ai valori cristiani

Ricordo perchè non dobbiamo dmenticre che anche Ratzinger, ha esortato sottolineando «la riconosciuta dirittura morale» del primo premier democristiano e padre dell’Unione Europea, e «la serena coscienza morale che lo guidò nelle scelte della politica», i governaNti d’Italia e del mondo, «specialmente» i cattolici, abbiano sempre come «incoraggiamento e stimolo» la figura di De Gasperi che «seppe prodigarsi efficacemente per il bene comune».

Nell’ udienza ai membri della «Fondazione Alcide De Gasperi», il Pontefice, pur non facendo direttamente cenno alla causa di beatificazione in corso presso il Tribunale diocesano di Trento, ma osteggiata dalla Diocesi di Bolzano per le incomprensioni del dopo guerra sulla questione Altoatesina, ha poi messo in evidenza il fatto che in De Gasperi convissero «spiritualità e politica», due dimensioni che «si integrarono così bene in lui che, se si vuole comprendere sino in fondo questo stimato uomo di governo, occorre non limitarsi a registrare i risultati politici da lui conseguiti, ma bisogna tener conto anche della sua fine sensibilità religiosa e della fede salda che costantemente ne animò il pensiero e l’azione».

sabato 21 agosto 2010

«Udc spaccato da Trento»


Politica Michele Trentini, Adc, replica ad Andrea Zambelli sul futuro del partito

Michele Trentini, ideatore dell'Area di Centro dopo la spaccatura avvenuta nell'Udc, replica piccato alle dichiarazioni di Andrea Zambelli, pure lui tesserato Udc e consigliere comunale di Rovereto Futura. «Mi dispiace molto apprendere che il suo gruppo di lavoro non vuole riconoscere a noi uomini dell'Udc, costretti a doversi chiamare in altro modo, di aver vinto in una coalizione di centrosinistra. Noi dell'Area di Centro ci riconosciamo nei valori e nello statuto dell'Udc ed è Trento che, purtroppo, non li rispetta più da due anni. Allo stesso tempo mi spiace leggere la contraddizione di come l'Udc di Trento si esprime: "L'Udc è seduto al tavolo provinciale e quindi seguirà quell'alleanza," perché a Rovereto dove siamo? Forse la miopia di Trento è così forte da non voler riconoscere all'Area di Centro il fatto di aver vinto nella coalizione di centrosinistra? Rovereto ha una sua identità ed è rappresentata da cittadini orgogliosi capaci e laboriosi e l'Area di Centro intende andare avanti rispettando i patti. Il fatto che non ci siano stati contatti non è del tutto corretto in quanto sono stati fatti da parte loro dei tentativi di dialogo con alcune delle nostre persone ma non si è mai arrivati a niente di costruttivo. Ricordo che fino ad un'ora prima dalla conferenza stampa di presentazione del progetto di coalizione di centrosinistra, Trento era d'accordo e perfettamente allineata con Rovereto. È ora e tempo che Trento decida in modo chiaro e definitivo intorno un tavolo di concertazione da che parte stare. Infine vorrei mettere in evidenza che c'è il bisogno di cambiare pagina. Se la gente si è allontanata dalla politica, e questo lo dimostra l'affluenza alle ultime elezioni, è da attribuirsi al fatto che i politici, presi da troppi personalismi, peccano di superbia e dimenticano che bisogna stare più con i piedi per terra».21/08/2010

venerdì 23 luglio 2010

Relazione al Consiglio comunale di Rovereto del 20 luglio 2010 dell'"AreadiCentro"

Signor Sindaco e colleghi Consiglieri,
con grande piacere prendo la parola in quanto questo è il mio primo significativo intervento come consigliere di maggioranza in questa prestigiosa sala consigliare; per me è una esperienza completamente nuova, appassionante, carica di emozioni e senso di responsabilità.
Innanzitutto, permettetemi di rivolgere ai miei concittadini di Rovereto, il mio primo saluto e un sincero ringraziamento per la loro presenza sia in questa seduta del Consiglio Comunale sia per quelli che ci seguono via WEB.
Al Sindaco le mie più vive congratulazioni e i migliori auguri per lo svolgimento del suo mandato. Alla Giunta ed ai colleghi Consiglieri comunali i miei complimenti per la loro elezione in quest’Assemblea e l’augurio di buon lavoro.
Ai cittadini che ci hanno votato come “Area di Centro” e supportato in questa campagna elettorale va il nostro personale ringraziamento.
A tutt’oggi, non sono ancora in grado di dare voce adeguata al sentimento di profonda gratitudine e sincera riconoscenza per il recentissimo esito elettorale che abbiamo conseguito e che ha permesso alla nostra coalizione di far vincere le elezioni. È una chiara manifestazione di stima che, oltre a lusingarmi, mi sprona a un impegno assiduo e continuo per onorare le attese che la cittadinanza ha riposto in noi.
La sensibilità civica dei cittadini di Rovereto assegna a noi di maggioranza un preciso mandato dove ricercare il dialogo ed il confronto. Di fronte ad un risultato elettorale così vicino fra gli schieramenti appare più chiara l'esigenza di una seria riflessione sul modo di intendere e coltivare i rapporti tra maggioranza e opposizione, per evitare che si instauri un clima di pura contrapposizione e d’incomunicabilità, a scapito della ricerca di possibili terreni d’impegno comune che rischia di fare emergere solamente immaturità politica. I cittadini hanno riposto in noi tutta la loro fiducia affinché si cambi e noi come maggioranza non li deluderemo!
L’obiettivo è quello di partire con dei temi di grande respiro e di attualità comuni sui quali siamo chiamati a scambiare le nostre esperienze e a creare, passo dopo passo, modelli di ulteriore collaborazione e di perfezionamento del dialogo che auspichiamo possa nascere tra di noi e la minoranza, per un raffinamento progressivo di questo esercizio, in vista dei prossimi appuntamenti politici. La città di Rovereto rappresenta l’arena principale nella quale si giocano le grandi sfide.
Alla minoranza spetta dunque il dovere morale di impegnarsi per favorire le linee programmatiche e costruttive appena enunciate dal sindaco per il bene comune, cercando di assumere un ruolo di collaborazione, di senso del dovere e imparzialità nei confronti di tutti i cittadini, affinché in questo Consiglio Comunale e la comunità tutta, a gran voce facciano sentire le proprie esigenze ed attese.
Come ha già detto il nostro sindaco l’obiettivo irrinunciabile del nostro operare sarà il cittadino. Vogliamo recuperare questo ruolo, vogliamo un cittadino riavvicinato alla cosa pubblica e reso partecipe nella sua gestione. È ed è stata una scelta etica che privilegia, con senso civico, i suoi diritti, riconducendo tutte le richieste, anche quelle particolari provenienti dai singoli, in un disegno complessivo per la reale gestione del Comune di Rovereto.
Evidenzio che la nostra lista “Area di Centro” è stata tra i primi a muoversi nei confronti del nostro sindaco affinchè sia attivato il servizio di Internet veloce su tutto il territorio comunale, e sia attivata la rivisitazione del portale informatico comunale (attivo/vero) su cui possano interagire i cittadini per ricevere informazioni e chiedere chiarimenti sull’attività amministrativa in maniera pratica ed immediata per garantire a tutti il diritto di accesso all’informazione.
Intendo, insieme al mio gruppo dell’“Area di Centro” e con la coalizione, collaborare su molte questioni prioritarie, dalla tutela del patrimonio storico, culturale e ambientale, alla salvaguardia della scuola e dei servizi sociali necessari, alla promozione di quelle attività economiche che sono la ricchezza del nostro territorio, del nostro Comune di Rovereto. Sottolineo una particolare attenzione allo sviluppo urbano ed alle problematiche socio-economiche connesse, nonché “al dialogo e le relazioni interculturali quali strumenti di crescita e sviluppo delle realtà del nostro territorio”.
Come giusto che sia e che è stato già espresso, noi come Area di Centro:
· collaboreremo in maggioranza perché ci sia una nuova vivibilità urbana, dove la persona sia al centro. Dove i giovani, gli anziani e altre classi di età possano fruire di nuovi spazi, per poter creare quella rete di relazioni capace di creare coesione sociale. Un posto dove i giovani possano ritrovarsi e dare sfogo alla creatività, dove lo stesso comune possa fare formazione politica ed educazione civica, dove gli anziani possano contribuire con il loro sapere. Obiettivo principale è quello di dare carattere operativo al dialogo e promuovere un approccio alle grandi tematiche che caratterizzano il bacino della Vallagarina partendo proprio dalle esperienze con cui, a livello locale, ci confrontiamo quotidianamente. Il valore aggiunto in termini di concretezza e di efficacia che il nostro comune può dare è quello dello scambio di best practices e di esperienze sul territorio. L’approccio dell’”Urban Center” è una delle risposte al cittadino. Il lavorare su una dimensione territoriale per accrescere la reciproca conoscenza e l’integrazione, si sostanzia e si concretizza in questo “Incontro”. Una città dell’uomo costruita a misura d’uomo, una città del bambino costruita a misura di bambino…;
· collaboreremo in maggioranza perché ci sia chiarezza nella contribuzione a livello associativo ed in particolare nel settore sport. Sarà nostro compito verificare i criteri di valutazione affinchè ci sia omogeneità e attenzione nella distribuzione dei finanziamenti pubblici del nostro comune di Rovereto;
· collaboreremo in maggioranza perché questa amministrazione possa trasferire gli uffici tecnici, individuando ed ottimizzando il punto di erogazione dei servizi per il cittadino, per la riconversione di tutto lo spazio della ex cartiera nella “casa per le associazioni” artistiche, sale prove, luoghi per la socialità e per lo scambio generazionale, collegando questo importante centro di socialità al centro storico attraverso un percorso ciclopedonale che costeggia il torrente Leno;
· collaboreremo in maggioranza perché si crei un tavolo/Consulta della disabilità che veda insieme cittadini, famiglie, il privato sociale i servizi pubblici e l’amministrazione comunale per una città senza barriere così da agevolare chi è più debole nel superare gli ostacoli che la vita pone;
· collaboreremo in maggioranza perché ci sia una patto forte che permetta di ridefinire le politiche integrative fra servizi sociali e quelli sanitari, definendo un nuovo stile di lavoro fra queste realtà, per un rilancio delle politiche sociali. Saremo i propositori di strategie di azione di tipo bottom-up, che si fondano su un coinvolgimento attivo degli attori sociali diretti protagonisti del loro destino e non meri destinatari di processi decisionali che vengono calati dall’alto e attraverso i quali si impongono modelli di organizzazione sociale o modelli di sviluppo importato. Il ricorso a pratiche di cooperazione decentrata, per esempio, sono fortemente auspicate. In questa ottica il ruolo del Comune, motore atomistico di singoli e ad oggi non integrati sistemi socio-economici, è tuttavia, prioritariamente strategico: promuovere il dialogo interculturale tra i popoli coinvolgendo anche partners non istituzionali. Per poter realizzare l’ambizioso progetto della creazione di una vera piattaforma di ideali, valori e matrici culturali comuni, sul quale fondare il dialogo tra culture diverse;
· collaboreremo in maggioranza perché si possa fare uno studio di fattibilità per la realizzazione di un unico Centro Servizi sanitario nella città rivalutando anche l’ipotesi della collocazione all’ex Bimac, non essendo sufficiente lo spazio ideato in quel luogo per accogliere tutti i suddetti servizi. Un Centro Servizi sanitari accessibile a tutti, efficiente per la città di Rovereto.
Il nostro gruppo dell’“Area di Centro” si impegnerà per essere strumento di governo attento, propositivo, di controllo e di stimolo per la nostra maggioranza di governo, ma anche per l’opposizione intransigente su questioni che potrebbero minare la salvaguardia del bene comune. Lavoro che intenderemo svolgere con impegno e serietà lontana da strumentalizzazioni e pregiudizi, con trasparenza e rigore, dando piena disponibilità ad apportare il proprio contributo affinché l'operato e l'azione dei suoi rappresentanti possano essere di aiuto al miglioramento della qualità della vita di tutti noi.
Certamente il nostro metodo di lavoro sarà costruttivo, realizzato in modo pragmatico per il bene della nostra Comunità, sempre con gli atti di governo trasparenti, attenti alle esigenze dei cittadini, improntati a principi di democrazia partecipata e di etica pubblica.
Quella della nostra lista, l’ “Area di Centro”, sarà una politica attenta del fare, del coordinare l’operato all’interno dell’attuale amministrazione e che contesterà con forza l’opposizione ogniqualvolta questa metterà sul piano discussioni basate sul“nulla” e su ciò che non serve.
Quella della nostra lista , l’ “Area di Centro”, sarà una politica attenta a comunicare ai cittadini i fatti che accadranno durante le sedute del Consiglio Comunale e non solo …anche attenta a informare anticipando in modo chiaro, aperta verso i cittadini, sempre disponibile ad ascoltare le loro istanze e a farsene portavoce.
Il cammino non sarà certo facile, ma la posta in gioco fa si che amministratori e cittadini, insieme, gli uni a fianco degli altri, si impegnino tenacemente in un impegno comune, con stima e rispetto reciproco.
Per ultimo, e non meno importante, mi riferisco ai fatti avvenuti in questi ultimi giorni relativamente ai tempi per la presentazione del programma o di fantasie degli assessorati… Fermo restando il rispetto assoluto per le persone e per quanto successo cinque anni fa, non tollereremo continui attacchi basati sul niente. Chiedo come capogruppo dell’“Area di Centro”, intelligenza e rispetto per il voto espresso dai cittadini.
Sono convinto, come capogruppo dell’“Area di Centro”, che da parte della Giunta ci sarà un chiaro e trasparente comunicato, in quanto fatti di questo tipo turbano, creano incertezza e sfiducia nell’opinione pubblica e danneggiano gravemente l’immagine del nostro Sindaco, del nostro Comune e di questa nuova amministrazione appena insediata.
Chiudo qui il mio intervento
Con l´augurio di un buon lavoro a tutti!
cordialmente
Il consigliere comunale e capogruppo dell’”Area di Centro”
Michele Trentini

sabato 19 giugno 2010

Nomina a Consigliere Comunale: Michele Trentini

Il 17 giugno 2010 ho avuto l’onore di essere stato eletto Consigliere Comunale nel Comune di Rovereto.
Devo riconoscere che tutto ciò è stato possibile grazie agli elettori che hanno creduto nella nostra lista “Area di Centro”. Non vi deluderemo !

mercoledì 19 maggio 2010

SINCERAMENTE TRASPARENTI PER IL FUTURO DI ROVERETO


Noi “Area di Centro”, di cui Michele Trentini e Franco Frisinghelli, abbiamo costruito insieme alla coalizione una proposta aperta di progetto Politico forte e chiaro che deve essere completato con l’indicazione ed il coinvolgimento di tutti in quanto crediamo che oggi sia essenziale mettere in secondo piano le barricate e gli schieramenti ed essere, al contrario, costruttori di ponti di dialogo con chi dimostri la stessa nostra sensibilità.
Il dibattito sulle nuove forme dei Partiti, e l’originalità territoriale che accompagna la costituzione della nuova coalizione roveretana, ha il pregio di aver riportato al centro dell’attenzione la discussione sul legame tra cultura politica, riformismo ed azione di governo.
Abbiamo voluto costruire un patto politico e sociale ispirato al bene comune, al servizio della famiglia, del mondo del lavoro, della libera impresa e della cultura. Non intendiamo dar vita a una piccola forza d’interposizione. Intendiamo, al contrario, cominciare insieme il cammino di un soggetto capace di modificare il sistema politico. Questi aspetti del dibattito riguardano non solo i modi e gli sviluppi del processo del centro territoriale autonomista riformista ma anche contemporaneamente l’evoluzione di tutte le forze politiche.

L'AREA DI CENTRO ha seguito un percorso lineare, e non solo negli ultimi mesi. Noi per primi abbiamo posto all'attenzione, più di un anno fa, l'occasione delle elezioni comunali come momento di progettualità politica per Rovereto.
Abbiamo evidenziato due punti principali a cui dare risposta, in primo luogo la fragilità del “sistema Roveretano” davanti alle nuove sfide dell'economia, secondo aspetto la necessità di vincere il diffuso timore per il futuro che attanaglia giovani e famiglie davanti alla crisi economica, superando la risposta puramente assistenziale per coinvolgere invece in un nuovo protagonismo sociale tutte le energie di cui il nostro territorio è ancora ricco.

Nasceva da qui, insieme ad una critica per certe inadeguatezze dell’attuale giunta comunale, la nostra affermazione di una idea politica centrista / territoriale, attenta ai problemi concreti, capace di trarre ispirazione dalla dottrina sociale cristiana come grande risorsa per progettare il futuro.
Nella nostra visione della politica non trova posto l'idea di essere contro qualcuno ma di essere chiaramente e sicuramente alternativi alla estrema destra e sinistra, da cui ci distingue la cultura politica stessa.

Noi, come AREA DI CENTRO, abbiamo una proposta politica, energie e risorse da mettere a disposizione della coalizione e del comune di Rovereto.
L'elettorato, siamo convinti, ci consentirà una presenza al governo di Rovereto, e incoraggerà la nostra lista civica, AREA DI CENTRO, a proseguire un percorso che potrà dare forma ad un nuova forma politica che collabori alla guida del comune di Rovereto partendo da una posizione centrista, di ispirazione cristiana, con una politica sopratutto solidaristica ma non dirigista.

La scelta alternativa, a questo punto, non può essere che perseguire fino in fondo il progetto politico del “centro autonomista territoriale riformista” di ispirazione cristiana con le forze politiche a esso più affini e più interessate Upt, Patt e PD, con un programma omogeneo, basato sulla centralità della famiglia, sulla promozione delle realtà sociali ed economiche di tutto il territorio del comune di Rovereto, su una valorizzazione della mobilità che guardi al futuro.
Crediamo che questa Federazione composta da ADC – UPT - PATT e PD, possa diventare il baricentro della politica roveretana, che si ponga oggettivamente in alternativa ai schieramenti oggi prevalenti dell’attuale amministrazione, se poi su questo progetto politico convergeranno altri partiti o liste civiche, Rovereto diventerà laboratorio di buona politica per stabilizzare il Comune e affrontare i problemi con un capo del governo come il nostro attuale candidato ANDREA MIORANDI, una persona capace e indubitabilmente moderata.

In sostanza nell'amministrazione comunale dal 2005 ad oggi si è sentita la mancanza dei partiti. Non è vero che bastano 40 consiglieri componenti varie liste civiche per governare una città ci vogliono i partiti dove in prima battuta viene discussa la programmazione politica amministrativa della città.
Basta vedere in questi ultimi 5 anni chi ha e cosa deciso su Rovereto, se avete dei dubbi chiedete agli stessi consiglieri uscenti, se sono persone leali e genuine, vi risponderanno che è stata una sola persona. Io, Franco Frisinghelli, Vi risponderei cosi perché è la verità, la mia esperienza in questo periodo amministrativo condotto dalle liste civiche è stato avvilente sotto il profilo politico. Non abbiamo mai dibattuto nelle nostre riunioni di maggioranza, proposte e decisioni che riguardavano iniziative dei vari consiglieri ma solo abbiamo ascoltato il capo che portava le sue idee le sue valutazioni le sue decisione concludendo sempre allo stesso modo o si faceva come diceva lui o se ne sarebbe andato a casa, questo è stato il leitmotiv delle poche riunioni che si facevano.
Pertanto l'unica cosa era andare in consiglio ed alzare la mano a comando, molte volte, su cose e argomenti che la maggior parte di noi consiglieri di maggioranza venivamo a conoscenza nella stessa riunione del consiglio comunale. Questo la dice lunga del significato della partecipazione.
Se si guarda bene nelle liste civiche proposte dall'attuale sindaco si possono trovare consiglieri comunali uscenti che per 5 anni non hanno mai fatto un intervento, non si sono mai fatti sentire, non è certo questo il modo di fare politica anche e sopratutto nel rispetto del tuo elettorato.
Oggi assistiamo al tema della mancanza di leader e di un ricambio nella classe dirigente. Si bada molto alla politica come esercizio di potere e non si guarda in prospettiva al domani. In questo senso si sente la mancanza di una scuola Politica e di una condivisione della cultura politica.
Qui c’è il rischio di un appiattimento verso il basso del livello della classe dirigente se noi pensiamo solo alle cose da fare e non anche a come farle. Se ognuno inventa la propria sigla o il proprio annuncio di giornata, ma senza che dietro ci sia un impegno e una preparazione rischiamo di lasciare il potere ai soliti pochi e a lamentarci senza aver mai provato a cambiare. In questo senso noi dell'AREA DI CENTRO vediamo bene la coalizione ed il patto politico che abbiamo stipulato con UPT – PATT - PD che insieme a noi vogliono ritornare a fare vera politica in mezzo alla gente e per la gente, nell’ottica di una condivisione di valori.

I percorsi che abbiamo seguito nella costruzione di programmi, di idee e infine di coalizione che hanno portato ad un progetto politico importante.
Fanno specie le dichiarazioni del sindaco uscente di non voler lavorare con i partiti quando nel 2005 grazie agli amici dell’UDC, alla segreteria dell’UDC in corso Bettini ha potuto vincere le elezioni.
Visto e considerate le dichiarazioni di supponenza e arroganza di coloro che si reputano “i forti uscenti” ci rendiamo consapevoli, che la nostra volontà di dialogo a pari livello non interessi.

Riteniamo che il nostro progetto di Centro debba andare avanti con le forze che credono nella città ed in una svolta politica diversa. I partiti possono fare la loro parte al fine del bene cittadino con la partecipazione di tutti coloro che credono in nuova politica.
Potremmo definirla una politica di frontiera, che non si abbassa a compromessi o negoziazioni di alcun genere, che vedrà di portare avanti metodiche e contenuti importanti e trasparenti con grande senso di responsabilità in quanto dovremmo prossimamente darne conto come federazione di centro che cerca di preparare uno scenario che va al di là delle vetuste categorie di destra o di sinistra e di liste civiche camuffate, il nostro obiettivo è quello di rafforzare l’area alla quale apparteniamo il “centro autonomista territoriale riformista” secondo un'antica definizione scolastica che è quella che dice “la politica è l'Arte di governare le società”.

In questo scenario noi dell’AREA DI CENTRO raccogliamo con coraggio la sfida e rilanciamo la scommessa puntando sull’unica carta vincente nei momenti di crisi: la forza delle idee.
Un tema dell’anno sarà quindi mettere in luce come la pubblica amministrazione e i sistemi territoriali possano recuperare efficienza attraverso le idee e l’innovazione, per una pubblica amministrazione che funzioni meglio e costi meno.
Dietro ogni progetto c’è una persona, dietro ogni successo c’è un gruppo di lavoro, nella coalizione ci saranno gli innovatori che già ci seguono, ma anche gli inventori e i realizzatori delle piccole idee, che costituiscono il nerbo di una nuova speranza di ripresa.
Puntare alla ricerca di idee per l’efficienza vuol dire anche, per noi dell’AREA DI CENTRO, una precisa scelta di campo che ci pone indiscutibilmente dalla parte dei cittadini, in particolare dei più deboli, quelli cioè che hanno maggior bisogno dell’azione pubblica.
Saremo dalla parte dei cittadini perché siamo convinti che questa è anche la parte della stragrande maggioranza dei dipendenti pubblici, che possono e devono ripartire da qui per ritrovare l’orgoglio del lavoro pubblico.
Per riprogettare la macchina pubblica in tempi di crisi, l’innovazione è il nostro strumento e le idee la nostra forza.

Svilupperemo, quindi il programma, concordato con la coalizione ed il nostro candidato sindaco ANDREA MIORANDI, che punti sulle nostre idee innovative che consentano di spendere bene le risorse che la Pubblica Amministrazione consuma e che, eliminando sprechi e attriti, le permettano di restituirne la massima parte ai cittadini e alle imprese sotto forma di valore.Lo faremo con occhio attento alle dinamiche tra pubblico e privato, tra mercato e amministrazioni, ma senza farci ipnotizzare da un pendolo che sposta sempre troppo repentinamente l’enfasi tra il “privato è bello” di qualche anno fa all’attuale tendenza alla ripubblicizzazione dell’economia. Saremo attenti a questi rischi perché pensiamo che le idee e le innovazioni che fanno la differenza nascono da chi è sul territorio, in prima linea tutti i giorni.
Saremo, quindi, la casa degli innovatori che si danno da fare prendendosi carico del funzionamento della macchina pubblica lì dove è a contatto con i cittadini e le imprese, negli Enti locali, nelle aziende sanitarie, nei servizi sociali, nella università, nella cultura, perché come abbiamo imparato dalla sussidiarietà orizzontale, non ci sono più sudditi fruitori di servizi da un lato e amministrazioni dall’altro, ma esistono e sempre più dovranno esistere continue alleanze di interessi e di azioni.
Saremo anche il luogo in cui la Pubblica Amministrazione centrale potrà mostrare ai portatori di interesse i propri servizi innovativi e i programmi locali, tesi a risolvere nuove e vecchie carenze di sistema e a raggiungere, così, ineludibili obiettivi di crescita complessiva della nostra cara città. Rovereto non può riprendere a crescere senza grandi progetti e senza regie coraggiose e innovative, specie in questi periodi di crisi.
Daremo spazio al mondo delle imprese, a quegli operatori economici piccoli e grandi che portano coraggiosamente innovazione nella pubblica amministrazione o che forniscono con efficienza servizi di pubblica utilità. E anche qui al centro ci saranno le idee innovative.
Siamo, convinti che non possiamo sperare in una svolta senza il contributo dell’innovazione tecnologica e organizzativa che il sistema imprenditoriale può apportare alla Pubblica Amministrazione. Ma per essere portatori del nuovo che ci serve, per sperimentare anche a Rovereto le innovazioni che già in altre città sono la norma, dovremo trovare attenzione e soprattutto lungimiranza e costanza nelle politiche, oltre alla capacità di dettare priorità. Ed è su questo piano che lavoreremo nella politica per stimolarla a indicare un’agenda dell’ innovazione nei principali settori della nostra comunità roveretena.

Michele Trentini & Franco Frisinghelli

venerdì 14 maggio 2010

CONTRO L’ASSENTEISMO DEGLI ELETTORI


”La fiducia è una cosa seria!” ed i nostri elettori lo sanno. Oggi fare attività politica è dura, visto anche l’assenteismo degli elettori che possono disertare le urne.


In questo, esorto chi nel proprio animo non crede più in questo sistema e si lamenta di cosa sta facendo la Politica. “Voi che siete l’esercito di coloro che non vogliono esprimere in modo esplicito il VOTO ma che implicitamente lo dichiarate, fatevi avanti con la vostra presenza perché VOI con la voglia ed il vostro VOTO potrete cambiare le sorti di Rovereto.


Vi esorto a non lasciare Rovereto nelle mani dell’attuale amministrazione ma di dimostrare che i Roveretani hanno la responsabilità non solo politica ma anche amministrativa della propria città e quindi vi ritroveremo tutti al VOTO ed a un cambio di passo della nostra cara città.

giovedì 13 maggio 2010

Perchè Votare L'AREA di CENTRO !


Perché l’area di Centro si è formata?
“Ci siamo candidati -spiega Trentini- come soggetto nuovo della politica e agli elettori abbiamo chiesto il voto per entrare nel consiglio ed esercitare questo ruolo.
"La nostra preoccupazione è stata dialogare con le persone perbene di centro, di destra e di sinistra, più che con questa o quella sigla di partito. Frantumare la coalizione? Vedo molto strumentale, molta politica politicante in questa tesi.

Con franchezza: ci interessa più essere uniti con la gente comune che non con le sigle". Il segretario Trentini Michele afferma: "Ringrazio le persone che sostengono la nostra lista. Ribadiamo che noi Area di Centro siamo innanzitutto candidati di programma - Il nostro obiettivo primario e' creare un sussulto morale e civile in questo comune appiattito. Ricreare una città per l’uomo a misura d’uomo".

Vorrei che tutti tenessimo ben presente che se il Comune di Rovereto rimarrà nelle mani dell’attuale amministrazione faremo solo passi indietro. In momenti come questi, deve prevalere il senso di responsabilità.

Nell’Area di Centro senza ombra di dubbio ci rendiamo conto che la nostra passione e forza d’insieme ha pochi eguali ma allo stesso tempo sappiamo che non potremo contare sui mezzi che altre forze dispongono.Per l’avanzamento del nostro progetto politico diventa necessaria la presenza ed il coinvolgimento di persone che come noi desiderino affermare quei principi di democrazia che, oltre ad essere sempre più latenti, sono sempre traditi da coloro che occupano i palazzi.La politica si deve riappropriare della democrazia e della partecipazione, altrimenti non vediamo via d’uscita da quest’epoca manovrata dalle lobby.

La nostra presenza alle elezioni comunali di Rovereto è un ‘opportunità che abbiamo e che vogliamo offrire a tutte quelle persone ed identità associative che confluiscono in una sensibilità comune.Aprire la partecipazione è un punto fondamentale in questo piano politico: non desideriamo poltrone bensì spazi in cui poter esprimere un governo coerente e costante a un sistema in cui sono protagonisti i personalismi e gli interessi di pochi, a discapito del benessere comune.


Sappiamo che parlare di politica o elezioni in questo momento storico è abbastanza sgradito, ovvero, le persone di potere ne parlano di continuo spettacolarizzandola e rendendola lontana dalla gente per continuare a conservare il potere.

Il gioco è far credere che tutto è complicato e necessariamente da affidare a dei professionisti che purtroppo come unica costante e senza alcuna morale la rendono irritante; Il nostro amico Valduga ha dimostrato nella nostra Rovereto che con fortuna elettorale ed aspirazioni si può arrivare al potere e a mantenerlo sotto un solo uomo. Il panorama roveretano attuale cosa ci dice? L’amministrazione comunale ha ormai tracciato le proprie linee guida. Parlare di centro civico è ormai un paradosso, basta guardare chi ha candidato nelle fila delle liste che appoggiano l’attuale sindaco uscente. Ci sono gruppi politici ben identificati e persone capaci di fare salti della quaglia, persone incoerenti su ogni aspetto politico.


La gente, visto l’attuale modo di fare politica, sperimenta che essere governati da uno schieramento o dall’altro non produrrà nessun cambiamento della propria situazione: Le legislature servono a fare teatro e preparare il marketing per le elezioni successive, cercando di guadagnarci il più possibile senza minimamente preoccuparsi di migliorare la qualità della vita dei cittadini.L’opposizione, inesistente in questi cinque anni, della destra è solo uno spauracchio per conquistare voti demagogici.


Noi vogliamo essere lì, in consiglio comunale, per andare al governo e portare progetti veri per la città e progetti del fare e non del parlare. Vorremmo far sentire la voce delle attuali minoranze ormai da troppo tempo escluse da politici imborghesiti. Ci vogliono allontanare dalla politica ma noi colmeremo la distanza che esiste tra la rappresentanza e la base sociale semplicemente nel fatto di aver candidato loro stessi. Non sarà un percorso breve e nemmeno semplice, ma la sfida vale la pena lanciarla e costruirla.

lunedì 29 marzo 2010

"Verde computing": non solo moda ma scelte responsabili per coniugare ICT e sostenibilità ambientale

Area tematica: Energia e ambiente
L'attenzione alla sostenibilità ambientale e la necessità di scelte eco-responsabili non sono argomenti buoni solo per un trend pubblicitario o per rifare il make up ad un brand, ma diventano temi da affrontare con conoscenza e responsabilità perchè è anche del futuro del nostro pianeta e degli esseri che lo abitano che stiamo parlando.

Come si fa a rendere l'ICT più verde e cosa si può fare per andare nella direzione di comportamenti rispettosi dell'ambiente?

Il Green Computing si occupa dello "studio e della pratica del design, della manifattura, dell’uso e dello smaltimento di computer, server e periferiche perché abbiano, con efficienza ed efficacia, il minimo impatto sull’ambiente".
Da quando Negroponte, nel lontano 1995, affermò nel suo libro “Being digital” che avremmo avuto a che fare sempre più con bit e sempre meno con atomi, l’informatica è sembrata in qualche modo svincolata dal pesante universo della materialità. Finché non sono nate in tutto il mondo sottosviluppato gigantesche discariche di rifiuti elettronici e ci siamo finalmente resi conto che, se si cambia hardware ogni due anni, da qualche parte si accumuleranno un bel po’ di carcasse.
Il “Green Computing” ripensa l’ICT dal punto di vista della sostenibilità complessiva dello sviluppo delle nostre civiltà avanzate: con “lo studio e la pratica del design, della manifattura, dell’uso e dello smaltimento di computer, server e periferiche perché abbiano, con efficienza ed efficacia, il minimo impatto sull’ambiente. Si tratta di un approccio, quello verde, che coinvolge l’intero ciclo di vita di un prodotto tecnologico, attiene al singolo e quotidiano comportamento di ognuno, collega e mette in relazione sotto il cappello del rispetto ambientale e della biosfera, tutta l’umanità.
Green Computing significa fare acquisti verdi, coerenti con scelte ecosostenibili ma è anche il risultato di tanti piccoli miglioramenti che produce risultati incisivi, perché si stabilizzano nel tempo e creano cultura. Questa, a sua volta, genera una presa di coscienza che si traduce in stili di vita sostenibili che, a loro volta, diffondendosi rendono poi meno tollerabili socialmente i comportamenti non responsabili. Certo bisognerebbe avere una cultura del rispetto ambientale, un sapere condiviso sui comportamenti green, una computer literacy che deve incorporare questo sistema di conoscenze, iniziando a lavorare sulla formazione di personale addetto, come accade in molti altri Paesi. Si tratta di una pratica e di una teoria che per produrre i suoi effetti deve coinvolge progettisti, industrie, utilizzatori, amministrazioni pubbliche.

lunedì 22 marzo 2010

Cosa pensate della POLITICA?

A parte le schermaglie politiche che ci sono state in questi giorni vorrei invitare tutti alla moderazione dei toni e alla serietà degli argomenti da affrontare.

Premetto che Chi urla per essere ascoltato ha la netta sensazione di non contare più di quello che vale.
Chi deve dichiarare di essere un entità, unica e vera, vuol dire che gli altri non gliela riconoscono. Voltaire diceva in una citazione: “Il dubbio non è piacevole, ma la certezza è ridicola. Solo gli imbecilli son sicuri di ciò che dicono. (Voltaire)”.

Se fare politica significa:

  • evidenziare i risultati positivi come merito del Generale e negativi come una sconfessione dei preposti in quanto non hanno capito gli ordini;
  • che la disperazione più grande di cui possa impadronirsi la società è quella che il dubbio di essere onesti sia inutile;
forse è il momento di cambiare passo!

Sono convinto che per fare buona politica non c'è bisogno di grandi uomini, ma basta che ci siano persone oneste, che sappiano fare modestamente il loro mestiere. Sono necessarie: la buona fede, la serietà e l'impegno morale.
In politica, la sincerità e la coerenza, che a prima vista possono sembrare ingenuità, come già ne sono stato accusato, finiscono alla lunga con l'essere l’unico elemento positivo per cambiare le cose ed il modo di fare una nuova politica rispetto ai personalismi.

sabato 20 marzo 2010

L'Udc di Tarolli in soccorso a Valduga

17/03/2010 10:11ROVERETO - Trento invaderà Rovereto. Non è fantapolitica ma la manovra che ha in mente Ivo Tarolli, commissario provinciale dell'Udc. Dopo aver scomunicato la sezione roveretana del partito, il senatore ha deciso di appoggiare Guglielmo Valduga alle elezioni comunali e di farlo con tanto di simbolo e nome del partito. Per il professore, d'altro canto, è un ritorno a casa vista la provenienza politica. La lista, però, al momento conta un solo roveretano («che si è tesserato l'altra sera»). E gli altri candidati? Saranno trentini o portati direttamente da Valduga. Ecco, dunque, la terza lista che il sindaco uscente aveva in mente di realizzare e che creerà malumori nelle due civiche popolate da socialisti e repubblicani, allergici allo scudo crociato.
La coalizione di centrosinistra, però, va avanti comunque. Preso atto della rottura e dell'ingerenza di Trento, il partito roveretano ha già cambiato pelle: si chiamerà «Area di Centro» (Adc) e avrà in mezzo al logo una quercia, simbolo della città. Ma cos'è successo all'Udc? «È successo che Ivo Tarolli ha giocato sporco - spiega Michele Trentini - e questa politica non ci piace. Prima ci ha dato mandato di andare avanti con la coalizione e poi, quando Valduga ha deciso di ricandidarsi, è arrivata la sterzata. Trento ci ha chiesto di prendere una pausa di riflessione in modo da vedere se Valduga ci sta e in caso negativo tornare da noi. Ma per noi la parola data è sacra e la coalizione va avanti non più con l'Udc ma con la lista civica Adc».

Valduga, però, di partiti non voleva sentir parlare. «Già, ma l'Udc di Tarolli si è presentato dal professore e ha chiesto umilmente di poterlo appoggiare. E poi ha strappato l'accordo sul grande centro provinciale che vedrà, un domani, Guglielmo Valduga come capo e l'Udc come partito di riferimento».

venerdì 5 febbraio 2010

UDC, Patt, Upt e Pd: siglata l'intesa a Rovereto


05/02/2010 ROVERETO - Il dilemma sul nome del candidato sindaco - si legga Guglielmo Valduga - è ancora vivo ma la coalizione di centro riformista autonomista, o centrosinistra che dir si voglia, ha sciolto le riserve. La firma sull'accordo a quattro tra Upt, Udc, Patt e Pd era già stata posta ma ieri sera, al Mart, è stata formalizzata e resa pubblica. E questo alla faccia della scoppola presa dall'annuncio, mercoledì, del sindaco uscente che ha scelto di ripresentarsi alle elezioni. La mossa a sorpresa poteva essere una mazzata, soprattutto per il Pd visto che i centristi non hanno mai fatto mistero di volere Valduga al comando. Il Pd, invece, è stato escluso dallo stesso primo cittadino. L'ombra di Dellai e dell'Alleanza per l'Italia, dunque, sembrava troppo ingombrante. Perché l'occasione per sperimentare la rinascita del, chiamiamolo così, balenottero bianco era troppo ghiotta e avrebbe attirato gli sguardi di tutta Italia. La coalizione, invece, ha deciso di far valere una cosa che, proprio in Italia, pare merce rara: rispettare la parola data. I quattro partiti di centrosinistra hanno infatti deciso di incollarsi con l'Attack: «Questa alleanza è indissolubile e non si spaccherà mai, costi quel che costi», ha tuonato Michele Michelini dell'Upt. Che ha poi estratto dal cilindro uno slogan alla moschettieri, pur privi di D'Artagnan: «Uno per tutti e tutti per uno». Marco Graziola del Patt e Michele Trentini dell'Udc hanno spalmato altra colla: «Come alleanza di centro a tre stiamo lavorando da esattamente un anno. Alla fine abbiano trovato un accordo con il Pd, anche se inizialmente non era così scontato. Ed ora abbiamo deciso tutti insieme di unirci in modo paritario per il bene della città. Fabiano Lorandi ha dimostrato di essere un uomo di parola e che sa stare seduto ad un tavolo».