sabato 12 settembre 2009

«Grattacielo ottima idea»? ma non scherziamo per piacere.

Per quanto è successo al tempo legato al piano attuativo dell'area ex stazione delle corriere di corso Rosmini, inserito all'ordine del giorno dei lavori del consiglio comunale, è una fortuna che stato stralciato e rimandato a data da destinarsi, probabilmente a dopo il referendum popolare dell'11 ottobre.
La questione più grossa riguarda la realizzazione di un grattacielo al posto dell'ex convento. Il dibattito politico si è acceso da tempo con il Pdl e i Verdi che hanno annunciato ostruzionismo per evitare che venga approvato il progetto voluto dall'amministrazione Valduga - è un problema di competenze e buon vivere.
Come si dice sull'adige dell'11 settembre: "tra i tanti pareri contrari, però, si alza anche una voce fuori dal coro, quella dell'ex assessore Renzo Azzolini, critico con la giunta su molti punti ma non certo su questo. «Devo dare atto a Maurizio Tomazzoni di aver avuto coraggio. Quell'idea è molto valida per un sacco di motivi" - peccato che questi non vengano menzionati - e di fronte ad anni di continui silenzi o rinvii finalmente è arrivato qualcuno che ha la forza di osare per restituire un angolo dimenticato alla città. Mi fa specie che molti critichino la possibilità di edificare un grattacielo. Ma si sono guardati bene intorno? In quella zona non c'è un paesaggio da tutelare, sono tutti condomini alti, sorti senza un ragionamento urbanistico di fondo. Di sicuro un grattacielo non sarà impattante più di quelli già esistenti». - bene visto che abbiamo fatto cose mostruose mi vien da dire continuiamo? ma non scherziamo con i cittadini di Rovereto!!! E' ora di finirla di portare avanti le cose per inerzia!!!
Cominciamo a lavorare con la Testa e con i cittadini!!!

Prove tecniche di grande Centro: Udc, Patt e UPT si studiano. Trentini:”PD? Vedremo”

Le grandi manovre per le elezioni comunali del prossimo anno sono già cominciate. Se a destra Pdl e Lega Nord sembrano aver trovato un accordo di massima sulla corsa a palazzo Pretorio (manca solo il nome del candidato sindaco) nel centrosinistra tutto sembra ancora in alto mare. Da una parte, infatti, c'è il Pd, forte di un larghissimo consenso alle scorse provinciali ed europee, che essendo formalmente il primo partito in città spera di avere potere decisionale. Gli alleati storici, però, storcono il naso e, all'oscuro dal Pd, da tempo si incontrano per definire strategie e sforzi comuni. Upt, Patt e Udc, in altre parole, avrebbero già trovato un assetto funzionale verso le urne di maggio 2010 ma, per il momento, non fanno i conti con Pd e Verdi. Sotto sotto c'è il sogno di poter agganciare il sindaco uscente Guglielmo Valduga che, dal canto suo, se scioglierà la riserva su un suo possibile bis, sarebbe orientato a tirare dritto con l'attuale squadra di governo, le due liste civiche sganciate dai partiti. Michele Trentini, coordinatore roveretano dell'Udc, punta al grande centro, quel partito territoriale annunciato a più riprese dal governatore Lorenzo Dellai che, ovviamente, non fa accenno al Pd. «Non nell'immediato - spiega - perché per noi è importante fissare dei paletti e rimanere con orgoglio al centro. Sulle future alleanze, comunque, si discuterà». Trentini, in verità, preferisce intervenire sull'accordo elettorale stipulato tra Popolo della Libertà e Lega. «Vorrei dire agli amici del centrodestra che prima si trova un candidato sindaco e poi si fa il programma. Personalmente, come coordinatore dell'Udc, direi che, da qui alle comunali, il centrodestra così definito abbia molto da lavorare. Lo inviterei quindi a meditare prima di tutto sulle idee, poi sul programma ed infine sulle persone. Anche perché sembra di capire da queste affermazioni che quando le cose vanno bene allora si va tutti d'amore e d'accordo quando però qualcosa non va ognuno per la sua strada. In tal proposito, sarebbe meglio lasciare perdere gli attacchi personali nei confronti di Michele Michelini da tempo impegnato nel cercare di creare unità fra le parti, interessate a far una buona politica sul nostro territorio. Considerato che la Lega fa riferimento a vecchi progetti risalenti ad almeno sette anni fa, va forse chiarito che le persone cambiano, che le esigenze mutano, che le idee evolvono, che i partiti si riorganizzano. Questo "modus operandi" di far politica lo vedo come una rottura degli schemi attuali per quel che riguarda nello specifico la città di Rovereto».
Per quanto riguarda l'Udc, invece, Michele Trentini conferma che «ha già messo le basi per creare un nuovo progetto politico di coalizione con Upt e Patt, il cosiddetto centro-autonomista-territoriale fondato su tre principi: no primarie, assetto all'interno delle provinciali, stessa dignità all'interno della coalizione. Sono punti ovviamente al vaglio delle rispettive assemblee di partito, da Michele Michelini per l'Upt a Marco Graziola per il Patt.
La pianificazione dei lavori verterà sulla fusione di programmi validi per rivalutare la nostra città di Rovereto». Sull'aspirante sindaco, infine, il leader dell'Udc spiega che «sarà espressione civica ed etica di ciò che la città di Rovereto è». Su accordi allargati con Pd e Verdi, però, il coordinatore dei centristi glissa. «Vedremo, ma l'importante è non sbilanciarsi troppo a sinistra perché noi siamo di centro e i nostri alleati di fiducia, Upt e Patt, pure».
Articolo del 27 luglio sull’Adige pag 15 - Rovereto