Prima di entrare nel merito
dei contenuti della mozione di sfiducia, riteniamo opportuno e doveroso, fare
una breve premessa circa il metodo con cui è stata condotta questa iniziativa
politica da parte delle opposizioni.
Riteniamo infatti che sia
stato profondamente scorretto sotto il profilo istituzionale fare ripetutamente
ricorso, durante il periodo concordato di chiusura dei lavori consiliari, alla
procedura d'urgenza come espediente per votare in assenza dei consiglieri di
maggioranza e di minoranza, già partiti per le ferie, la presente mozione, che
com'è chiaro ed evidente a tutti non presenta alcun rilievo d'urgenza, sempre
ammesso che si voglia accordare alle parole il significato che hanno.
L'aspetto a nostro avviso
più sconfortante e sconcertante in questa vicenda è che si sia potuta
confondere l'urgenza degli interessi e delle ambizioni particolari di singoli
partiti o esponenti politici, con l'urgenza dei problemi dei cittadini. E' un
modo di fare politica questo che non condividiamo, e che non crediamo faccia
onore a chi lo coltiva.
Nel riguardo alle
questioni, piuttosto aleatorie e pretestuose per la verità, poste dalla
mozione, ci permette di spiegare per l’ennesima volta cosa sia l'Agenzia dello
Sport ai firmatari che ne contestano la gestione e che, stando a quanto
contestano, poco o nulla sanno di ciò di cui parlano.
Cercheremo di andare per
ordine:
Punto primo:
Viene contestata all’assessore di competenza la scarsa trasparenza dell'Agenzia dello Sport, e si sostiene che una richiesta di accesso ai bilanci presentata mesi fa da un consigliere, Cimmino, sia rimasta inevasa, si dice infine che l'Agenzia agirebbe cito: “senza rispettare le regole e i vincoli in materia di incarichi e impegni di spesa” che gli competono.
Basta veramente poco per confutare questo insieme di opinioni infondate, e sarebbe bastato poco anche a chi le ha scritte.
I bilanci si trovano nella sezione documenti del sito internet dell'Agenzia. Inoltre il consigliere Cimmino potrà facilmente testimoniare che dopo la sua richiesta, gli fu consegnata anche una copia cartacea dei bilanci.
Infine per quel che riguarda la paventata illegalità dell'Agenzia dello Sport ci limitiamo a riportare quanto scrivono gli organi di controllo preposti alla vigilanza delle regole statutarie e della regolarità contabile della stessa Agenzia dello Sport:: …
Tuttavia non possiamo che invitare chi contesta questo, a rivolgersi a chi di dovere se ha motivo di farlo, oppure a smetterla con queste insinuazioni calunniose.
Punto secondo:
L'accusa che l’assessore
utilizzerebbe quasi in via privata l'Agenzia dello Sport macchiandosi di
“comportamenti censurabili per finalità
ben diverse da quelle previste dallo statuto”, e che inoltre metterebbe in
crisi il rapporto stesso tra il comune di Rovereto e i gli altri Comuni Soci
della Vallagarina”, è più che infondata, se non paradossale.
I firmatari dovrebbero
sapere che ogni decisione e ogni iniziativa promossa dalla Agenzia viene
sottoposta al voto del consiglio direttivo, composto dai comuni soci della
Vallagarina ed eletto dall'Assemblea generale dei soci; consiglio direttivo che
si esprime liberamente sulla validità delle proposte avanzate dai comuni e sulla
loro legittimità. Inutile aggiungere che tali proposte vengono approvate solo
quando ottengono la maggioranza dei voti, come avviene in ogni consesso
democratico. Non vedo proprio quindi in che modo i firmatari possano arrogarsi
il diritto di sostituirsi agli organi democratici vigenti propri dell'Agenzia
per stabilire arbitrariamente quali delle attività che essa svolge siano in
linea con lo statuto e quali no.
Sottolineamo infine che
ogni iniziativa promossa dall'Agenzia, con l’attuale assetto, è stata approvata
con l'unanimità o maggioranza dei voti favorevoli del consiglio direttivo! Non
si vede quindi neppure come sia umanamente possibile pensare, e peggio ancora
dire, che l’assessore sia la causa di attriti diplomatici tra il comune di Rovereto
e gli altri membri dell'Agenzia.
Punto terzo ed ultimo:
Come gruppo non mi
sottraiamo neppure alle considerazioni sul “caso miss Italia”. Anche in questo
caso la proposta di inserire il concorso di bellezza nel contesto della
principale e centrale manifestazione sportiva Bike Transalp che ha portato a
rovereto ecc... è stata discussa dal consiglio direttivo dell'Agenzia e
approvata dalla maggioranza all'unanimità.
Per quanto Baldessarini si
sia potuta sentire all'oscuro di tutto ciò è al quanto paradossale; lei era
l'unica assente al consiglio direttivo e seppur giustificata questo non può
essere motivo di dimissione da un organo istituzionale.
Per quanto riguarda infine
l'opportunità della manifestazione di bellezza, lo ripetiamo, nel contesto più
ampio della affollata gara ciclistica che si era tenuta il pomeriggio, ebbene
non vogliamo addentrarci in angusti sentieri ideologici la cui via d'uscita non
sempre è accessibile ma vogliamo comunque pregare le donne che si sono
sentite offese dalla manifestazione, di accettare le scuse, per quanto
possano valere, da parte del Gruppo ADC e dello stesso assessore Franco
Frisinghelli e aggiungere al tempo stesso che dal nostro punto di vista la
bellezza è un valore, e cosa ben diversa dalla volgarità.
In ogni caso ribadiamo le
scuse e assicuriamo che di tutto ciò faremo tesoro dell'esperienza per il
futuro.